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Evidentemente era necessaria una settimana di ferie al mare per scoprire il “Bonus Pubblicità” grazie ad un articolo uscito a gennaio 2018 su “Millionaire”. Meglio tardi che mai, si è soliti dire in questi casi: anche se con sei mesi di ritardo, è più conveniente venire a conoscenza di questa opportunità per le aziende che rimanerne all’oscuro. Perché se è vero che la pubblicità è l’anima del commercio, essa è però sempre vista dalle aziende come un costo e, in “tempi di crisi”, una spesa inutile. Oggi il Bonus Pubblicità potrebbe far cambiare idea agli scettici.

Che cos’è il Bonus Pubblicità?
Il Bonus Pubblicità è un decreto voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il MEF e la Presidenza del Consiglio, che permette di avere sostanziali agevolazioni fiscali per le imprese ed i lavoratori autonomi e liberi professionisti (in questo caso l’attività promozionale è soggetta a regole specifiche) che decidono di promuovere la propria attività con attività di marketing e pubblicità su riviste e quotidiani, sia cartacei che digitali, tv e radio. Il Bonus Pubblicità viene applicato sull’investimento pubblicitario rispetto all’anno precedente. Per il 2018 i fondi stanziati dal Ministero per il Bonus Pubblicità sono di 62,5 milioni di euro. Potranno godere del redito d’imposta per la pubblicità non solo agli investimenti del prossimo anno, ma anche in forma retroattiva anche a quelli effettuati dal 24 giugno 2017. In questo ultimo caso con una disponibilità pari a 20 milioni di euro e per i soli investimenti effettuati sulla stampa, anche on-line. Il credito d’imposta previsto è pari al 75% della spesa incrementale in pubblicità per le imprese (grandi e PMI) e al 90% della spesa incrementale per le PMI innovative, startup e microimprese.

Sono escluse dal credito d’imposta le spese sostenute per l’acquisto di spazi destinati a servizi particolari; ad esempio: televendite, servizi di pronostici, giochi o scommesse con vincite di denaro, di messaggeria vocale o chat-line con servizi a sovraprezzo.

Un esempio per capire il Bonus Pubblicità
Prendiamo un’azienda che nel corso di tutto il 2017 ha investito (speso) 10 mila Euro in marketing e comunicazione e nel 2018 ne spenderà 2018. Il valore incrementale di questa azienda è 20 mila Euro, quindi la differenza tra gli importi investiti negli ultimi due anni. Tale azienda potrà portare a credito il 75% di questo importo pari a 15 mila Euro, 18 mila Euro, il 90%, se ad investire in pubblicità è stata una PMI o Startup innovativa.

Possono rientrate nel Bonus Fiscale anche attività di promozione del 2016?
Il Bonus Pubblicità può essere applicato per investimenti di promozione e comunicazione fatti fra il 24 giungo e il 31 dicembre 2017 e riguardano il valore incrementale rispetto allo stesso periodo del 2016. In questo caso è stato fissato uno stanziamento di spesa pari a 20 milioni di Euro che sale a 62,5 milioni di Euro per i costi di pubblicità sostenuti nel 2018.

Come posso godere del Bonus Pubblicità?
La procedura da seguire per accedere al Bonus Pubblicità è stata ufficializzata pochissimi giorni fa. Tutte le aziende o liberi professionisti che desiderano godere del Bonus Pubblicità devono prenotarsi attraverso l’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, compilando l’apposito modello indicando:

– i dati identificativi dell’azienda (o del lavoratore autonomo);
– il costo complessivo degli investimenti pubblicitari effettuati, o da effettuare, nel corso dell’anno; ove gli investimenti riguardino sia la stampa che le emittenti radio-televisive, i costi andranno esposti distintamente per le due tipologia di media;
– il costo complessivo degli investimenti effettuati sugli analoghi media nell’anno precedente; (per “media analoghi” si intendono la stampa, da una parte, e le emittenti radio-televisive dall’altra; non il singolo giornale o la singola emittente);
– l’indicazione dell’incremento degli investimenti su ognuno dei due media, in percentuale ed in valore assoluto;
– l’ammontare del credito d’imposta richiesto per ognuno dei due media;
– dichiarazione sostitutiva di atto notorio, redatta ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, concernente il possesso del requisito consistente nell’assenza delle condizioni ostative ed interdittive previste dalle disposizioni antimafia ai fini della fruizione di contributi e finanziamenti pubblici.

A questo indirizzo è possibile consultare l’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, sul Credito di imposta su investimenti pubblicitari incrementali.

Attenzione, nel caso di investimenti pubblicitari articolati su entrambi i mezzi di informazione, l’incremento relativo all’investimento pubblicitario per il quale si chiede il credito d’imposta è calcolato distintamente in relazione ai due mezzi informativi, previa verifica della condizione che l’investimento nel suo complesso superi quello dell’anno precedente di un importo pari ad almeno l’uno per cento.

Da quello che ho potuto vedere la normativa è in continua evoluzione. Quindi, per tutti i chiarimenti sul Bonus Pubblicità, ti invito a contattare il seguente indirizzo di posta elettronica: segreteriacapodie@governo.it