Come coinvolgere i consumatori grazie al Transmedia Storytelling
Cos’è il Transmedia Storytelling?
La diffusione crescente di nuove piattaforme di comunicazione nella società odierna comporta un cambiamento nel modo in cui le storie vengono ora raccontate e fruite: il nuovo storytelling digitale consente nuovi modi di coinvolgere e interagire con il pubblico utilizzando foto, video, animazioni, suoni e testo.
Un mezzo per sfruttare questi formati digitali è la narrazione transmediale, che permette di fornire un’esperienza unica ma suddivisa in molte piattaforme e con formati diversi, come film, televisione, videogiochi, libri, fumetti e Internet. In tal modo, si può raggiungere un vasto pubblico e creare trame sempre più complesse, profonde e complete, che mirano a saziare e fidelizzare il cliente in tutte le forme possibili.
Una storia transmediale si sviluppa infatti su più piattaforme multimediali, dove ognuno di esse contribuisce all’universo narrativo con un contenuto. In questo senso, una determinata storia potrebbe essere introdotta in un film, espansa attraverso i fumetti, vissuta in prima persona attraverso i videogiochi e così via.
In questo modo cresce nel consumatore il desiderio di usufruire di tutti i tasselli della storia, impegnandosi a rintracciarli nelle diverse piattaforme. In questo modo, una volta che il consumatore la ricompone nelle sue sfaccettature, si crea un’esperienza di intrattenimento unificata e coordinata.
Transmedia Storytelling e Advertising
Il Transmedia Storyteling non riguarda solo l’industria dell’intrattenimento: anche i singoli brand possono adottare questa strategia nella creazione di contenuti per promuovere e svecchiare l’immagine del brand.
Sia che si tratti di promuovere un prodotto, sia che si desideri raccontare la storia di una istituzione, le narrazioni transmediali possono aiutare i pubblicitari a creare campagne destinate a coinvolgere il pubblico.
Ad esempio, un mezzo che negli ultimi anni offre risorse e grandi risultati è l’advergame, con il quale il brand si rende protagonista di un videogioco trasformandosi per il consumatore in esperienza ludica e portando spesso il giocatore al consumo diretto di un prodotto o servizio.
Tutte le iniziative transmediali rappresentano qualcosa di nuovo e di creativo, per cui tutti coloro che si cimentano in questo mondo (o meglio, mondi) sono visti come innovativi e contribuiscono a ottenere a beneficio del marchio la copertura dei media per l’iniziativa.
Questo perché questo modo di proporre contenuti è ottimo meccanismo di coinvolgimento, in quanto consente di raccontare la storia di un marchio in modo partecipativo: questo entusiasma il pubblico che vuole sentirsi sempre più protagonista. Mentre la pubblicità tradizionale viene vista come un’interruzione, una distrazione molto spesso fastidiosa da ciò che stiamo facendo, la comunicazione transmediale è in grado di generare contenuti di marca ad alto interesse.
Come creare una storia trasmediale
La comunicazione transmediale si basa sulla profondità: la chiave sta nel progettare bene la storia che deve essere poi veicolata attraverso diversi media. Non si tratta di creare una trama e poi dividerla, tagliandola a punti più o meno arbitrari; ciascuna delle sue parti deve essere studiata per ricavare il massimo valore da ciascun mezzo con il quale viene veicolata.
Ogni parte dovrebbe essere in grado di fornire una micro-esperienza che sia in grado di stimolare il desiderio nel pubblico di saperne di più e di spingerlo a usufruire di altri media per questo.
Una campagna transmediale funziona in modo completamente opposto rispetto a una campagna convenzionale. Invece di ripetere la stessa cosa più e più volte nel maggior numero possibile di media diversi, ogni nuovo punto di contatto deve avere un impatto diverso e arricchire quelli che lo precedono, andando a costituire insieme la comunicazione.
Il segreto di questa campagna comunicativa, così come di tutte quelle basate sui principi dello storytelling, parte sempre da capire qual è il target dell’iniziativa. Con questo intendo identificare e capire quali sono gli interessi del pubblico per poter creare contenuti con il quale loro interagiscano spontaneamente e volontariamente (come con giochi, contest o eventi a tema). Creando e condividendo contenuti diversi di una stessa storia in relazione a questi dati identificati, si genera in maniera naturale, senza ulteriori sforzi, attenzione e condivisione spontanea del messaggio che l’azienda vuole comunicare. In questo modo anche il l consumatore apprezza maggiormente la sua relazione con quest’ultimo.
Consiglio per questo anche a te di raccontare al tuo pubblico, in maniera coinvolgente, qualcosa che gli interessi veramente, relazionato alla tua attività.
Se vuoi studiare insieme a me un caso di narrazione transmediale, leggi questo articolo.