blog single

Come sono cambiate le cose da quando il packaging era considerato solamente uno strumento logistico per trasportare un prodotto da un magazzino all’altro!

Ora esistono degli interi team che si dedicano a tempo pieno a migliorare la qualità degli imballaggi e a monitorare e implementare le nuove tendenze di confezionamento. In questo modo, il packaging sta diventando sempre più intelligente, come lo dimostrano l’inserimento di linguaggi cifrati sulla confezione, come codici QR e codici a barre o codici incorporati all’interno del materiale. Grazie a questi, l’utente può accedere a informazioni aggiuntive riguardo un prodotto o ad altre tipologie di contenuti multimediali attraverso del proprio smartphone o tablet.

Oltre a fornire informazioni, il packaging intelligente può anche monitorare la qualità di un prodotto. In questo caso si inizia a parlare di imballaggio funzionale, in quanto il materiale che in generale contiene e protegge il prodotto è in grado di svolgere anche una funzione attiva ed aggiuntiva. Ad esempio, esiste un inchiostro termocromico che una volta applicato sull’imballaggio consente all’utente finale, in base al colore che assume, di capire quando il prodotto ha raggiunto la temperatura perfetta per l’uso.

In cosa consiste il packaging intelligente?

In realtà, quando si parla di packaging intelligente si tende ad unire (e talvolta a confondere) diverse tipologie di imballaggio non convenzionale. Esistono infatti:

– gli imballaggi attivi (active packaging), in grado di interagire interagire con il prodotto o l’ambiente circostante. Essi hanno il compito di rilasciare sostanze utili o assorbire quelle indesiderate, per permettere al prodotto di avere una vita più lunga, garantendone sempre la qualità e la sicurezza. Un esempio sono i contenitori capaci di sviluppare calore al momento del consumo per riscaldare il contenuto.

– gli imballaggi intelligenti (intelligent packaging):  si occupano principalmente di fornire indicazioni sulle condizioni di conservazione o sulla qualità del prodotto, attraverso l’uso ad esempio di particolari inchiostri che reagiscono alla temperatura e rilevano così condizioni climatiche come calore, umidità;

– smart packaging: garantisce condizioni di uso alternative, in modo che il consumatore possa trarne più vantaggi. Ad esempio alcuni contenitori dispongono di particolari valvole in grado di espellere la CO2 o il vapore nel caso di alimenti cotti in microonde nella loro confezione originaria.

Packaging intelligenti e strategie di vendita

I consumatori sono sempre più spinti nell’acquisto dalla voglia di acquistare un prodotto che rispetti caratteristiche eco-compatibili e friendly.

Usare un packaging attivo e intelligente è in grado di soddisfare questi desideri; inoltre rappresenta un modo semplice per migliorare l’appeal e il valore di un prodotto. La confezione attiva e intelligente non solo migliora la durata e l’aspetto estetico di un prodotto, ma può attrarre la sete di informazioni e iperconnettività dei potenziali acquirenti.

Fatte queste considerazione,  l’imballaggio può essere quindi considerato ed utilizzato come metodo per aumentare le vendite. Basti pensare che il packaging è la prima cosa che un consumatore vede e valuta: rappresenta quindi il biglietto da visita del prodotto.

Per mostrarsi quindi all’avanguardia agli occhi dei clienti e attirare l’attenzione, molte aziende si stanno orientando ad adottare un packaging attivo e intelligente per differenziarsi dalla concorrenza. In questo modo, studiando al meglio la composizione della confezione, ci si connette con i consumatori e si aumenta il valore del marchio, incentivando le vendite.

Se vuoi saperne di più riguardo a come un packaging possa aiutare a vendere, ho approfondito il tema in questo articolo