L’incredibile campagna marketing interattiva di Women’s Aid
Che così è il Women’s Aid?
Il Women’s Aid è un’organizzazione no profit anglosassone che si batte ormai da moltissimi anni contro le violenze domestiche che da fonti Istat riguardano 1 donna su 3. Fortunatamente nel 2014 le violenze domestiche sono calate rispetto all’anno precedente anche grazie ad una maggiore informazione, sensibilizzazione e coraggio da parte delle donne che riescono a trovare la forza di denunciare le aggressioni. Un problema difficile da affrontare e debellare in quanto le violenze domestiche sono tra le più difficili da scoprire perché vengo consumate tra le mura domestiche.
Cosa fare allora per sensibilizzare le persone?
Women’s Aid ha capito l’importanza di arrivare alle persone e metterle di fronte a questa dura realtà e l’ha fatto grazie ad una interessantissima strategia di unconventional marketing per raccogliere fondi a sostegno del loro operato che gli ha permesso anche di ricevere un incredibile riconoscimento come al Festival of Marketing.
Come promuoversi a 0 budget?
Quando si decide di promuoversi attraverso il marketing e la comunicazione ci sono due momenti chiave: avere una buona idea creativa ed avere il budget per sostenerla e veicolarla quanto più possibile. Questo è esattamente quanto è accaduto a Women’s Aid: avere un messaggio forte ed efficace ma non avere soldi per poter portare avanti il progetto di comunicazione.
Fortunatamente nello stesso periodo un’azienda specializzata nel digital out of home, Ocean Outdoor, aveva la necessità di mostrare al pubblico il potenziale della nuova tecnologia appena sviluppata: una telecamera digitale per il riconoscimento facciale, in grado di tracciare le persone che si girano a guardare verso lo schermo. Da qui l’intuizione.
Come promuovere il concept “guardare più là”?
Grazie a questa tecnologia è stato possibile sviluppare un tabellone interattivo davvero singolare con l’immagine di un volto di donna ferito che guariva nel momento che riceveva le attenzioni dei passanti. Il sistema, infatti, era in grado di riconoscere se qualcuno tra i passanti stava guardando in direzione della maxi affissione e solo in questo caso dava vita al processo di guarigione. Più persone osservavano il tabellone, più ferite si rimarginavano.
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