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Un’esperienza diretta della settimana scorsa è l’argomento dell’articolo di oggi. Da qualche settimana di fronte all’ufficio avevo notato una campagna affissioni particolare per come era strutturato il suo layout: un piccolo marchio in basso a destra, nessun head, e il nome dell’azienda in alto a piena larghezza. Non si comprendeva bene neppure che cosa proponeva ma si intuiva dal payoff del marchio, arredo italiano, che si potesse trattare di un nuovo negozio di mobili che da lì a poco avrebbe aperto un punto vendita a Udine, per l’esattezza al Città Fiera.

Seppur priva di un visual vero e proprio questa campagna pubblicitaria si faceva comunque notare per il colore di fondo utilizzato. Io forse per deformazione professionale l’avrei comunque notato, guardo praticamente tutto ciò che è comunicazione, e poi come non vedere quel tabellone pubblicitario avendolo continuamente davanti agli occhi ogni volta che usciamo dall’ufficio?

Questa campagna pubblicitaria è rimasta sotto ai nostri occhi per almeno 2 settimane prima di, alcuni giorni fa, essere riproposta in tutto il suo visual. Nella notte, infatti, i precedenti poster sono stati sostituiti dalla seconda parte del messaggio. Stesso layout, stessa posizione degli elementi precedenti ma finalmente veniva proclamato il prodotto: un divano scontato del 50% e la data dell’apertura del negozio al Città Fiera. Un cambiamento che ho immediatamente notato il mattino quando sono arrivato in ufficio.

La prima parte della campagna affissioni aveva quindi creato l’attesa, prima di lasciar posto alla “vera” pubblicità di “casatua” a Udine. In tutta onestà la prima parte della campagna affissioni l’ho trovata un pò debole dal punto di vista della comunicazione. Capisco la logica di attirare l’attenzione con uno spazio centrale lasciato deliberatamente vuoto ma gli altri elementi erano di non immediata lettura come l’ubicazione dell’attività “Città Fiera” che anche ora è praticamente nascosto e il settore di attività. È vero che il nome dell’azienda “casatua” era facilmente interpretabile ma io nelle campagne pubblicitarie outdoor preferisco ragionare su messaggi chiari, diretti e velocemente comprensibili. Ricorda sempre che i tempi di lettura quando sei in macchina o a piedi sono molto brevi. Inoltre non avrei optato per una così radicale campagna pubblicitaria in due atti. La prima parte della campagna, quella per attirare l’attenzione dell’utente, è troppo “minimal” per il posizionamento del brand su un nuovo mercato; non avrei “sprecato” così tanti giorni di affissioni ma avrei lanciato direttamente il messaggio principale: nuova apertura e super promozioni.

La prova del nove
Il titolo “notiamo ciò che ci interessa” è la sintesi di quanto accaduto pochissimi giorni fa. Pausa caffè della mattina. Mentre attraverso la strada chiedo ad una mia collega, che si occupa principalmente di Seo ed AdWords, se aveva notato il cambio di messaggio sul poster. Sono rimasto incredulo della sua immediata risposta: “Quale poster, io noto solo quelli dei concerti…”. Non aveva minimamente notato in tutte queste settimane quel poster arancione collocato esattamente di fronte all’uscita dell’ufficio. Il problema non era quindi lo strumento della comunicazione (campagna sul giornale, volantino, affissione, …) ma il contenuto. Sicuramente il “mio paziente” aveva guardato più e più volte quel poster arancione che almeno 4 volte al giorno le si proponeva suo malgrado davanti agli occhi ma non interessata l’aveva praticamente rimosso.

Questa piccola esperienza diretta mi ha portato a scrivere il post di oggi e a fare alcuni ragionamenti. Ragionamenti che hanno dato ulteriore concretezza al percorso lavorativo che ho intrapreso in questi ultimi anni mettendo il cliente davanti a tutto e optando per strumenti di marketing e comunicazione misurabili e targettizzabili, andando ad intercettare le richieste degli utenti e non proponendo messaggi alla massa che se non interessata li ignora completamente come ha dimostrato la mia collega. Ad un amante degli animali non potrò parlare di Caccia, per fare un esempio estremo e agli amanti dei gatti non potrò parlare di cani ma eventualmente e trasversalmente di animali.

Questo dimostra quanto è importante per le aziende profilare la propria clientela  e proporre contenuti di loro interesse. Se non l’hai ancora fatto, comincia subito a costruire il database aziendale dei tuoi clienti gettando così le basi per le tue attività di direct marketing future. Nel mio blog ho più volte parlato di marketing misurabile e di quali strumenti di comunicazione si possono utilizzare e se hai bisogno di un approfondimento non vincolante contattami.

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