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La notizia ha fatto il giro della nostra Penisola e quasi sicuramente hai già sentito parlare della volontà del critico Vittorio Sgarbi di recarsi in Francia per riportare la celebre “Monna Lisa” al suo legittimo proprietario (anche se le cose non stanno esattamente così): l’Italia. Quello che forse ancora non sai è che questa presa di posizione del critico d’arte è un’abile e creativa strategia di marketing per promuovere un brand. Qual’è il marchio in questione? Andiamo per gradi.

Tutto è nato a seguito di un messaggio apparso sulla fanpage del critico d’arte. Con un video Sgarbi annuncia nel suo stile inconfondibile (Per tutti quei cornuti che ne dubitavano, sto andando in Francia a prendere Monna Lisa.) di essere in viaggio, direzione Parigi, con l’obiettivo di restituire agli italiani la “Monna Lisa”. È bastato questo proclamo per scuotere il mondo del giornalismo e dei social network. La notizia viene immediatamente ripresa e condivisa. Moltissime testate giornalistiche parlano della singolare iniziativa sulla carta stampata e sul web. In pochissime ore Vittorio Sgarbi e la sua crociata sono sulla bocca di milioni di persone.

Molti si sono domandati se si trattasse di una notizia attendibile o di una bufala.  Anche quando Sgarbi ha generato ulteriore interesse intorno alla vicenda con un secondo video nel quale afferma di aver raggiunto un accordo con i francesi: la “Monna Lisa” in cambio di alcune opere d’arte” citando, tra queste, anche i Bronzi di Riace.

Sappiamo che il tema della “Monna Lisa” sta a cuore a molti italiani. Chi, ad esempio, non ha mai parlato di questo caso diplomatico. E lo sanno bene anche in casa Citroén visto che hanno sfruttato questo aspetto per il lancio della nuova autovettura Citroén C3 “Monna Lisa”. Si perchè proprio di questo si tratta: una strategia di marketing studiata attentamente a tavolino e davvero ben orchestrata. Una comunicazione innovativa e virale che ha coinvolto immediatamente il web e i social media mediante il filo comune dell’hashtag ufficiale #MissioneMonnaLisa.

Una campagna che ha portato una visibilità al brand automobilistico incredibile se pensiamo soprattutto a questi aspetti:
– Il primo video viene pubblicato il 1 luglio e dopo soli 6 giorni Citroén esce allo scoperto
– Nessuna campagna pubblicitaria sui quotidiani e nessun spot alla televisione. Quattro semplici video realizzati davvero con budget irrisori, credo che abbiano davvero utilizzato un semplice smartphone per le riprese.
– Nessuna spesa di post produzione o di gestione del progetto. Per Citroén un viaggio fino a Parigi di pochi giorni è una spesa decisamente irrilevante, sostenibile da qualsiasi impresa italiana. Sicuramente il compenso al protagonista degli spot virali è tra le voci a budget più alto.

Anche se poi, da un ultimo video postato, dove si svela parte del backstage c’è un buon team di professionisti alle spalle. Ma, ne sono convinto, si potrebbe ottenere lo stesso effetto con un investimento di gran lunga inferiore.

La forza di questa strategia marketing sta tutta nell’idea creativa, nella scelta del testimonial che interpreta benissimo il ruolo e nel video storytelling.  Complimenti a Citroén.

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