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Stamattina una delle pagine Facebook che seguo abitualmente per rimanere aggiornato su cosa accade nel mondo del marketing mi ha proposto questo video: 7 idee creative utilizzate da aziende del settore sport e fitness per promuoversi. Nel video che ti riporto, che merita davvero due minuti del tuo tempo, vengono mostrate 7 strategie di ambient marketing davvero interessanti. Nei video raccolti ci sono delle vere genialità messe in campo brand famosi e meno per promuoversi e far parlare di sè. The North Face si è inventata un sorprendente gioco a premi: una stanza di un negozio diventa all’improvviso una trappola a tempo, il premio in palio è una giacca del celebre brand ma dovrai superare una sfida che richiede coraggio e doti atletiche per aggiudicartelo.

In Russia puoi evitare di pagare i mezzi di trasporto se riesci a portare a termine alcuni esercizi fisici. Il giudice è un erogatore di biglietti dotato di telecamera in grado di rilevare i movimenti del corpo. Come trasformare, invece, un tabellone pubblicitario in un’occasione per mettersi alla prova e magare farsi belli davanti ad un pubblico improvvisato? La risposta la dà il prodotto Powerade che, per reclamizzarsi, ha ideato un cartellone pubblicato da scalare: un muro a cingolo dotato di appigli da arrampicata permette di simulare una ascesa alla montagna in pochissimi metri quadrati. Tantissimi gli sportivi che hanno deciso di provarci e numerosissimo il pubblico incuriosito dalla particolare performance. Ma non è l’unica strategia di marketing combinato al fitness realizzata dalla Powerade, che ha inventato un nuovo attrezzo da palestra per i dorsali in grado di potenziare la muscolatura sollevando l’intero pannello pubblicitario.
Non poteva mancare Reebok quando si parla di fitness e marketing. In Corea del Sud un proiettore cinematografico è stato collegato ad un Tapis Roulant presente in sala; in questo modo la velocità di riproduzione del film coincideva con quella della corsa dello sportivo volontario. Il pubblico presente in sala per la “buona visione del film” deve ringraziare i numerosi volontari che si sono alternati nella corsa.

Se vuoi la Salta, una birra argentina, te la devi sudare. È questo quello che devono aver pensato i creativi che hanno sviluppato una bella strategia di ambient marketing: birra gratis a chi riusciva a “placcare” i distributori automatici. Ogni singolo tentativo veniva misurato da un display luminoso che dimostrava inequivocabilmente il livello di forza dell’improvvisato rugbista: da gallina a toro.

Impossibile rimanere indifferenti di fronte a questi spot promozionali di ambient marketing vero? Idee davvero molto creative ed interessanti ma soprattutto aziende disposte a credere e ad investire nell’ambient marketing. Ma perchè l’ambient marketing non decolla in Italia? Sarebbe interessante comprendere i motivi che portano tantissime aziende italiane a non affidarsi ad azioni di ambient marketing per comunicare e promuoversi.

Ambient marketing: perché in Italia non decolla? Troppo costoso?
Non credo che il problema sia di tipo economico. Delle 7 idee di ambient marketing legate al fitness raccontate nel video, sicuramente ci sono molte che prevedono budget elevati, come quella di The North Face, la quale richiede stanze appositamente allestite con sistemi di movimentazione costruiti su misura, gestione delle sicurezza e molti altri aspetti. Gli esempi dove vengono utilizzati box interattivi e distributori possono essere “facilmente” predisposti magari con del co-marketing lavorando in sinergia con aziende che producono i sistemi di erogazione automatica di bibite. Analizzando il progetto di ambient marketing al cinema anche in questo caso, semplificando il progetto, si tratta di un taipis roulant collegato tramite un’interfaccia (Arduiono?) a proiettore cinematografico.

Il budget: costi e benefici.
Non si può puntare il dito sul budget a prescindere. Qualsiasi progetto, ambient marketing compreso, è un costo per l’azienda se non porta nessun beneficio all’azienda stessa. In caso contrario bisogna chiamarlo investimento. Probabilmente molti brand italiani quando si parla di ambient marketing o di comunicazione in genere pensano al concetto di “spesa” e non di “investimento” e neppure di ottimizzazione del budget. Il vantaggio di una strategia di comunicazione e di marketing è l’ottimizzazione del budget.

Minima spesa, massima resa.
Le aziende italiane dovrebbero vedere progetti di comunicazione come l’ambient marketing come un’opportunità. Una strategia di marketing dovrebbe seguire sempre la regola della “minima spesa, massima resa” dove “minima spesa” non significa spendere poco ma spenderlo bene. L’investimento per una azione di marketing è sicuramente legata alle possibilità di spesa di un’azienda (non tutte le aziende sono come The North Face, Reebok, Nike, …); tale investimento deve portare alla “massima resa”, che non può sempre coincidere con un “aumento delle vendite” (il marketing non è una formula matematica e sono sempre i clienti che decidono cosa comprare e cosa no) ma deve coincidere con creare varie opportunità, chiamali se vuoi contenuti, per aumentare la popolarità di un brand.

Non dirmi che questa iniziativa di ambient marketing costa!
Quello che vedi sopra è un esempio di ambient marketing di Nike. Non credo che in Italia esista una azienda che non si possa permettere di togliere un paio di assi ad una panchina! Ovviamente la mia è una provocazione. Dietro a questa azione di ambient marketing ci sono dei costi nascosti assolutamente da non sottovalutare: uno su tutti i permessi per posizionare una panchina come quella in foto o modificare quella presente in qualsiasi parco pubblico italiano. Spesso purtroppo l’ostacolo maggiore da superare nelle azioni di ambient marketing è la burocrazia italiana, che diventa anche un buon alibi per le aziende…

Facciamo i conti in tasca all’ambient marketing: costi e benefici
Chiudo l’articolo di oggi facendo un pò i conti della serva e portando il concetto di “minima spesa, massima resa” all’estremo. Guarda la foto a fondo pagina. È la sintesi perfetta dell’ambient marketing: un nastro da segnalazione con il logo del brand, fissato davanti ad un passaggio con due pezzetti di nastro adesivo. È vero che stiamo parlando di Nike, logo riconosciuto a livello mondiale, ma questa strategia è interessante per diversi aspetti:
– il logo Nike che ti impedisce di prendere una comoda scala mobile comunica immediatamente il concetto che “fare movimento fa bene”: il valore del marchio
– la forza dell’idea creativa: dietro ad ogni grande strategia di ambient marketing non ci sono molti soldi ma grandi idee

Bene è arrivato il momento di valutare un ipotetico investimento da parte di Nike per questa strategia marketing:
– 2 metri di nastro giallo con logo Nike in nero: non serve produrre 100 rotoli, con le tecniche di stampa digitale di oggi si possono tranquillamente fare anche pochissimi centimetri. 30,00 €
– 2 pezzi di nastro adesivo: 0,20 €
– accordi con il centro commerciale: difficile da stimare perché ci possono essere diverse soluzioni ed accordi commerciali, fino ad arrivare ad un’azione di finto ambient marketing (prima o poi te ne parlerò); diciamo: 500,00 € per una giornata
– 2 video maker / fotografi per realizzare backstage, candid camera, …: 500,00 €

Volendo ci sarebbero altre spese da calcolare come il compenso al creativo (che si merita la fetta più gross) ed un budget per spingere la viralità della strategia sui social network. A me, in questo momento, interessa il concetto. Con 1.030,00 € Nike ha realizzato questa strategia di ambient marketing. Il ritorno? Difficile da stabilire perché mi mancano i numeri per farlo (visualizzazioni su YouTube, like e condivisioni sui social network, stupore, foto, condivisioni e passaparola di chi era al centro commerciale, articoli su giornali e blog) ma proviamoci. Ipotizziamo che la foto delle scale mobili di Nike siano state viste, in modo diretto e indiretto, da 30.000.000 di persone (solo la pagina facebook Nike ha questo pubblico…)? Questo significa che a Nike ogni singola view è costata 0,000034 centesimo di Euro. I vantaggi di una strategia di marketing non si fermano qui e portano ad ottimizzare ulteriormente il budget investito. Tutto il materiale “secondario” prodotto come video backstage, interviste, candid camera sono ulteriori contenuti da utilizzare per la promozione del brand.

Non male vero?

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